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Come diventare imprenditore agricolo partendo da zero: procedimento dettagliato.

Il tuo sogno, forse, fin da bambino: aprire un’azienda agricola. Ed ora, sempre più incuriosito dal farlo, hai appena cercato su Google “come diventare imprenditore agricolo partendo da zero“. Bene, ecco che ti rispondo con questo articolo. In veste di Consulente Agricolo è mio dovere professionale guidarti nella realizzazione del tuo sogno, ma sappi che dovrai seguire passo passo quello che ti sto per rivelare se vuoi realmente sapere come diventare imprenditore agricolo partendo da zero. Tutto ciò è possibile, con qualche sacrificio certo ma sicuramente anche tu puoi tornare a goderti la natura nella sua più ampia bellezza, coltivare il tuo orto, magari avere qualche animale da cortile, vivere in campagna (o in montagna) e respirare ogni mattina aria pulita, proprio come vuoi tu. Partiamo allora, vediamo insieme come diventare imprenditore agricolo partendo da zero. Buona lettura.

Del Dott. Francesco Giannetti

come diventare imprenditore agricolo partendo da zero

Come diventare imprenditore agricolo partendo da zero

Innanzitutto, per sapere come diventare imprenditore agricolo partendo da zero è necessario prima conoscere ciò che ti serve:

  • Terreno (ovviamente): quanto terreno serve per diventare imprenditore agricolo? Abbiamo già parlato di questo argomento, se ne vuoi sapere di più clicca qui.
  • Partita IVA agricola: per questo puoi rivolgerti ad un commercialista, il quale ti darà un codice ATECO 01. Anche di questo argomento ne abbiamo già parlato in un altro articolo, se vuoi approfondirlo clicca qui.
  • Attrezzi e macchine agricole: è possibile, senza dubbio, avere l’attrezzatura giusta e le macchine giuste per eseguire tutte le operazioni agronomiche necessarie. Attenzione! Ho detto “possibile”, no “necessario”. Intendo dire che partendo da zero non è necessario incorrere subito in indebitamenti per comprare il trattore di ultima generazione e la super mega potentissima motozappa. Per le lavorazioni straordinarie o per quelle che richiedono macchine specifiche, puoi avvalerti del contoterzi ossia delle ditte che, appositamente, eseguono lavorazioni specifiche previo pagamento. Molti altri agricoltori, inoltre, si prestano molto spesso a fare questo tipo di operazioni. Di certo, un minimo di attrezzatura è necessaria ma questo dipende da ciò che vuoi coltivare. È bene, quindi, rifarsi anche al piano marketing di cui parleremo tra poco.
  • Consulente agricolo e/o Agronomo di fiducia: è impensabile valutare come diventare imprenditore agricolo partendo da zero se non si hanno un consulente agricolo e/o un agronomo di fiducia che ci guidino alla realizzazione della nostra impresa agricola. Solo una figura professionale competente conosce ogni groviglio burocratico a cui si potrebbe andare incontro. Quando stai male chiedi l’aiuto del medico, quando la tua auto si guasta vai dal meccanico, quando hai fame vai al supermercato, quando vuoi comprare dei vestiti vai al negozio d’abbigliamento: cosa ti fa pensare di affrontare una “impresa” del genere partendo da zero senza l’aiuto di un professionista?
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  • Piano marketing: è alla base di tutto! Pianificare la propria impresa agricola, organizzare le attività necessarie, avere un’idea sui costi e i ricavi a cui si andrà incontro è fortemente e strettamente necessario se vuoi aprire un’impresa agricola finanziariamente solida nel tempo. Vorresti rischiare di fallire dopo nemmeno un anno? Non credo proprio. Anche per questo, vuoi avvalerti di una figura professionale come il consulente agricolo o l’agronomo che sanno bene quali possono essere le spese e quali i guadagni. Questo è l’unico punto per cui ti chiedo di non badare a spese: meglio spendere 400-500 € oggi che rischiarne 200.000 € domani! Un piano marketing ben fatto ti saprà dire precisamente a cosa vai incontro. Sfruttalo!
  • Corso di marketing e vendita dei prodotti agricoli e agroalimentari: un’impresa agricola si differenzia da un’impresa commerciale proprio dal fatto che ciò che vende equivale a ciò che produce. Infatti, mentre il commerciante esercita un’attività di intermediazione tra produttori e consumatori, l’agricoltore non compra ciò che poi venderà (come fa il commerciante, appunto), previa un’eventuale trasformazione (come fa l’industria), ma produce direttamente ciò che poi immetterà sul mercato. Conoscere come diventare imprenditore agricolo partendo da zero è tanto fondamentale come conoscere tutti i modi e le tecniche di vendita per commercializzare i propri prodotti, applicare il giusto prezzo, immettersi nei corretti canali di vendita e distributivi, conoscere il proprio cliente-target e, in linea generale, avere una visione globale della vendita dei prodotti agricoli e agroalimentari. A tal proposito, il nostro team, dopo 10 lunghi anni di esperienza nel settore del marketing agroalimentare, è riuscito a creare la ricetta perfetta per un video-corso di marketing e vendita dei prodotti agricoli e agroalimentari, suddiviso in 6 lezioni che puoi guardare quando vuoi. Non solo, al termine del corso avrai a disposizione un’ora di consulenza gratuita con un nostro agronomo che ti guiderà nella vendita dei TUOI prodotti e nella realizzazione del TUO piano marketing. Cogli al volo questa opportunità unica! Clicca qui per richiedere il corso.
  • Tanta voglia di fare: se pensi che sia una passeggiata, ti suggerisco vivamente di abbandonare questo articolo, smettere di leggere e chiudere il nostro sito. Se vuoi davvero sapere come diventare imprenditore agricolo partendo da zero devi prendere in considerazione che, come direbbero i contadini più esperti, “la terra è bassa”. Eh sì, la terra è bassa e la schiena va piegata. Bisogna avere tanta umiltà e tanta voglia di affrontare la natura in tutte le sue facce. Bisogna essere disposti al rischio… pur sapendo, però, che ne varrà la pena. La scelta sta a te, non di certo a me. Consegna il tuo futuro nelle mani giuste, le tue!

Ora che ti ho illustrato le basi di ciò che serve per diventare imprenditore agricolo partendo da zero, vediamo più da vicino alcuni punti fondamentali.

Categoria agricola

Esistono diverse figure di imprenditore agricolo per quanto riguarda i regimi fiscali da seguire e i benefici di cui approfittare. Vediamole una per una.

Imprenditore agricolo professionale – IAP

L’imprenditore agricolo professionale, riconosciuto più comunemente con l’acronimo di IAP, è un imprenditore agricolo cosiddetto “puro”.

In altre parole ci si riferisce ad una figura professionale che, come viene spiegato nelle principali materie economiche (economia aziendale, economia politica, estimo, ecc.), detiene unicamente la figura economica dell’imprenditore.

L’imprenditore agricolo professionale, quindi, è un imprenditore agricolo puro perché all’intero della sua impresa agricola svolge solamente l’attività di imprenditore, ossia di gestore delle risorse finanziarie e dei capitali dell’impresa.

La figura dell’imprenditore agricolo professionale è regolamentata dal Decreto Legislativo n. 99 del 2004 per quanto riguarda i soggetti individuali e dal Decreto Legislativo n. 101 del 2005 per quanto riguarda le società agricole.

REQUISITI dell’imprenditore agricolo professionale – IAP:

  • Almeno il 50% dell’attività lavorativa deve essere dedicata all’agricoltura;
  • Almeno il 50% del reddito globale annuo deve derivare dall’esercizio dell’attività agricola;
  • L’individuo che richiede la figura di IAP deve essere in possesso di un titolo di studio inerente all’attività agricola: diploma di perito o tecnico agrario, laurea in agraria o una delle lauree equipollenti ad essa, corso professionale di IAP.
  • Nel caso in cui l’individuo apra la sua azienda agricola in zone svantaggiate e in zone montane, i requisiti del 50% si riducono al 25%.
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Coltivatore diretto

Il coltivatore diretto è una figura imprenditoriale agricola diversa dallo IAP in quanto, in questo caso, l’imprenditore si fa anche lavoratore.

In altre parole stiamo parlando di un individuo che, oltre a dirigere e organizzare l’impresa agricola, lavora egli stesso, eventualmente insieme a tutta o parte della sua famiglia, come operaio agricolo.

Tale figura è riconosciuta anche dal Codice Civile Italiano nel quale viene denominata in generale “piccolo imprenditore”. Ci riferiamo all’art. 2083 del Codice Civile che recita come segue:

Sono piccoli imprenditori i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano un’attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia.

Inoltre, l’Articolo 6 della Legge n. 203 del 1082 dichiara:

Coltivatori diretti sono tutti coloro che coltivano il fondo con il lavoro proprio e della propria famiglia, sempre che tale forza lavorativa costituisca almeno un terzo di quella occorrente per le normali necessità di coltivazione del fondo, tenuto conto, agli effetti del computo delle giornate necessarie per la coltivazione del fondo stesso, anche dell’impiego delle macchine agricole. Il lavoro della donna è considerato equivalente a quello dell’uomo.

Pertanto, da qui possiamo dedurre i REQUISITI che deve avere un individuo per rientrare nella figura del Coltivatore Diretto:

  • L’individuo coltivatore diretto deve dedicare almeno 104 giornate annue alla coltivazione della terra (tali 104 giornate vengono calcolate dall’Agronomo tramite delle complesse tabelle presenti nella Legge n. 9 del 1963);
  • Il coltivatore diretto deve far fronte in modo autonomo ad almeno 1/3 del fabbisogno lavorativo annuo occorrente per la gestione dell’impresa agricola. Nel calcolo dell’1/3 non si tiene conto del lavoro direttivo, ma solo di quello necessario alla coltivazione dei terreni di proprietà;
  • L’attività agricola deve essere svolta con abitualità e prevalenza, sia dal punto di vista lavorativo che di reddito ricavato (50% + 1).

Regime di Esonero

Mettiamo il caso che stai cercando come diventare imprenditore agricolo partendo da zero ma non hai né i requisiti di IAP né quelli di Coltivatore Diretto appena descritti.

Tranquillo, puoi ugualmente aprire la tua azienda agricola avvalendoti del cosiddetto “Regime di Esonero“.

Per l’INPS, se vuoi rientrare nel regime di esonero per la tua attività agricola devi rispettare solo i seguenti parametri:

  • Avere un reddito dall’attività agricola di massimo 7.000 € lorde/anno;
  • Almeno i 2/3 del fatturato annuo deve derivare dalla vendita dei prodotti agricoli;
  • Non devi liquidare l’imposta, né procedere al versamento;
  • Non devi tenere nessun tipo di contabilità;
  • Non devi presentare la dichiarazione IVA annuale.

Unico obbligo: numerare e conservare le fatture e le bollette doganali, ivi comprese le fatture emesse dai tuoi clienti sulle quali sei autorizzato a trattenere l’imposta.

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Cosa coltivare

Ad oggi, l’impresa agricola è a tutti gli effetti un’impresa. Ha delle spese, trasferisce capitali, vende dei beni (a volte anche dei servizi, nel caso degli agriturismi per esempio), crea un reddito.

Pertanto, massimizzare i propri guadagni è certamente l’obiettivo principale dell’impresa agricola. Quindi, a meno che non si abbiano idee specifiche su ciò che si vuole coltivare, è fondamentale realizzare produzioni agricole che abbiano una considerevole richiesta sul mercato.

Ad oggi le soluzioni possono essere altre rispetto a quelle classiche. Si guardi per esempio la coltivazione di bambù gigante per l’edilizia, la coltivazione di canapa per il settore tessile, le bacche di Goji per le nuove scoperte agroalimentari.

Insomma, le soluzioni possono essere davvero molte. Se vuoi puoi consultarti con noi (clicca qui per richiedere una consulenza) o con un tuo tecnico di fiducia per valutare le produzioni agricole più redditizie.

In linea generale, comunque, ciò che è più importante è fare reddito! Altrimenti come potresti mandare avanti la tua azienda agricola?

Canali distributivi e canali di vendita

Come abbiamo già detto all’inizio di questo articolo su come diventare imprenditore agricolo partendo da zero, è importantissimo rintracciare i più economici canali di distribuzione e i più redditizi canali di vendita.

Io posso produrre il miglior vino del mondo, il miglior olio del pianeta, le migliori confetture che siano mai esistite… Ma se non so piazzarle sul mercato come faccio a guadagnare?

Ed è qui che voglio battere ancora sull’importanza del marketing agroalimentare.

È proprio riguardo i canali distributivi e di vendita dei prodotti agricoli che, infatti, il marketing agroalimentare entra in azione! Esistono delle strategie di vendita e delle decisioni di marketing che molte imprese commerciali usano ormai da molto tempo.

Purtroppo, però, queste strategie e queste “furbizie” di marketing sono andate in mano a tantissime aziende, ma non in quelle agricole che, però, sono alla base dell’intero settore primario in quanto producono e vendono beni necessari al nutrimento e alla sopravvivenza. Perché?

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Si tratta di modalità di vendita, “trucchi strategici” per conquistare il cliente (qualsiasi esso sia), pianificazione, piani marketing, ricerche di mercato e molto altro. 

Tutti argomenti che fino a qualche anno fa venivano completamente ignorati. Oggi, invece, queste tecniche vengono messe a disposizione di tutti coloro che ne richiedono un corso e che possono davvero aumentare i guadagni di qualsiasi impresa agricola.

Ed è così che è nato il nostro video-corso di marketing e vendita dei prodotti agricoli e agroalimentari suddiviso in 6 lezioni che puoi guardare quando vuoi.

Non solo, al termine del corso hai la possibilità di avere un’ora di consulenza gratuita con un professionista che ti guiderà nella vendita dei TUOI prodotti e nella realizzazione del TUO piano marketing.

Cogli al volo questa opportunità unica! Avrai in mano strumenti che nessun altro potrà mai avere e che quindi ti permetteranno di crearti un vantaggio su altre aziende agricole.

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Contributi statali e delle Camere di Commercio

I contributi europei e i PSR regionali

Esistono molti contributi per realizzare la propria impresa agricola. Questi contributi rientrano in quella che viene chiamata PAC, ossia Politica Agricola Comunitaria.

Si tratta di un insieme di Regolamenti emanati dall’Unione Europea con i quali essa stessa gestisce il settore agricolo di tutti i paesi che ne fanno parte.

Tra questi Regolamenti, c’è anche quello (Reg. n. 1305 del 2013) “Sullo sviluppo rurale” con il quale l’Europa fornisce degli aiuti finanziari a coloro che vogliono iniziare un’attività agricola e che quindi vogliono diventare imprenditore agricolo partendo da zero.

Ti starai ora chiedendo “come posso fare per ricevere questi contributi?”

Non è semplice. Ti spiego perché tramite i seguenti passaggi:

  1. L’Europa concede i soldi per questi contributi a tutti gli Stati membri;
  2. L’Italia trasferisce questi soldi alle Regioni;
  3. Le Regioni emanano il PSR, ossia il Piano di Sviluppo Rurale;
  4. Nel PSR vengono elencate anche le misure con cui incentivare l’entrata in agricoltura da parte dei giovani (l’Europa ritiene “giovani” coloro che non hanno ancora compiuto 40 anni);
  5. Le Regioni quindi indicono dei bandi: coloro che “consegnano” il miglior progetto entreranno in una graduatoria;
  6. La Regione, esaminati i progetti e indetta la graduatoria, dà il permesso ai nuovi agricoltori di iniziare l’attività;
  7. Dopo un certo periodo di tempo, la Regione o chi per lei (spesso la Regione dà in appalto la sua competenza di controllo ad AGEA, Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), controlla che il progetto sia completamente (o in una percentuale descritta nel bando) realizzato;
  8. Una volta constatata la realizzazione del progetto, la Regione può distribuire i soldi ai nuovi agricoltori.
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ISMEA

ISMEA, acronimo di Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, è una sorta di “Banca del settore agricolo”.

Il procedimento è molto simile a quello degli incentivi europei, con l’unica differenza che in questo caso i soldi vengono dati solitamente in prestito ad un tasso molto agevolato.

Camere di Commercio

Molto spesso, anche le Camere di Commercio contribuiscono, indirettamente, alla creazione della propria azienda agricola.

In realtà, le Camere di Commercio non danno dei contributi per come diventare imprenditore agricolo partendo da zero, bensì per incrementare l’innovazione tecnologia della propria azienda agricola.

Non mi dilungherò su questo argomento, in quanto ne abbiamo già dedicato un articolo: se ne vuoi sapere di più leggilo qui.

Conclusioni

Per concludere il nostro articolo su come diventare imprenditore agricolo partendo da zero, possiamo quindi riassumere tutto ciò che abbiamo detto nei seguenti punti:

  1. Dove posizionare la nostra azienda agricola e che tipo di terreni utilizzare;
  2. Cosa coltivare e/o cosa allevare;
  3. Quali macchine e attrezzi sono necessari e quali invece possono essere richiesti a ditte specializzate;
  4. Chi assumere eventualmente come collaboratori e/o operai;
  5. Come incentivare la resa dei nostri prodotti;
  6. Dove e a chi vendere i nostri prodotti (giusti canali di distribuzione e di vendita);
  7. Seguire dei corsi di marketing, essere presenti sul web ed effettuare delle campagne pubblicitarie (sito internet, profili social, miglioramento della qualità dei prodotti, aderire a certificati di qualità e/o alla produzione biologica, effettuare campagne pubblicitarie, ecc.).

Con questo spero di averti chiarito meglio le idee su come diventare imprenditore agricolo partendo da zero. Sei pronto per realizzare il tuo sogno?

Sì? Allora vediamo se possiamo aiutarti. Contattaci subito.

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