Il ritorno alle antiche tradizioni e ai valori “di una volta” è sempre più una costante, nella comunità d’oggi. In molti ormai mi chiamano per sapere come aprire un’azienda agricola biologica e quali sono le cose da fare. Anche per questo motivo, ho deciso di scrivere questo articolo per fare un po’ di chiarezza. La burocrazia è assai contorta, ma se ti affidi ad un buon consulente agricolo o un agronomo ti renderai la vita molto più semplice. Vediamo cosa ora come aprire un’azienda agricola biologica.
Indice
Agricoltura biologica
Abbiamo già parlato qualche tempo di certificazioni di qualità DOP e IGP (e non solo). Allo stesso genere di certificazione di qualità appartiene l’attestazione di “biologicità” dei prodotti agricoli.
Fin dalla creazione, l’Unione Europea ha voluto istituire una politica diretta a:
- Proteggere i consumatori dai residui rilasciati dai fertilizzanti e dagli antiparassitari chimici nei prodotti agricoli,
- Favorire un sistema di produzione che, senza concimi chimici e trattamenti fitosanitari, riducesse la quantità dei prodotti utilizzati per fare i trattamenti.
In questa ottica, è stato emanato il Reg. n. 834 del 28 giugno 2007.
L’obiettivo di questo regolamento è quello di incentivare gli agricoltori e gli allevatori a non usare prodotti chimici di sintesi nel corso della propria attività di coltivazione, allevamento e trasformazione.
La normativa europea attribuisce, a tali agricoltori e allevatori, il diritto di utilizzare sull’etichetta, nella pubblicità e nei documenti commerciali, il termine “biologico” con riferimento a, prodotto e ai suoi ingredienti, nonché il relativo logo.
Requisiti del biologico
Quando ci si chiede come aprire un’azienda agricola biologica, è importante conoscere anche quali requisiti sono richiesti.
Affinché un prodotto possa essere definito biologico, deve avere i seguenti requisiti:
- Nella coltivazione di prodotti vegetali, NON devono essere utilizzati prodotti chimici di sintesi
- Nell’allevamento di animali, NON devono essere utilizzati mangimi o medicinali veterinari diversi da quelli indicati nel regolamento 834/2007
- Sia nella coltivazione che nell’allevamento, NON devono essere utilizzati OGM: questo vuol dire che se l’attività agricola è indirizzata alla produzione di vegetali, i semi o le piantine o i bulbi devono essere certificati BIO; allo stesso modo, i mangimi utilizzati per alimentare animali da allevamento, non devono contenere prodotti OGM
Inoltre, per ottenere il privilegio della certificazione del biologico, il produttore deve sottoporsi al controllo di un ente (organismo terzo) indipendente.
Qualora le verifiche di questo ente siano positive, il produttore viene iscritto in un elenco dei produttori soggetti al controllo e utilizzatori del marchio BIO.
Vuoi conoscere quali sono gli enti di controllo del BIO in Italia? Scarica l’elenco qui.
Caratteristiche del biologico
Conoscere come aprire un’azienda agricola biologica non basta se prima non si conoscono quali siano le caratteristiche del biologico.
Quello che è fondamentale capire è che il termine biologico non garantisce che il prodotto agricolo sia di qualità, sano e senza “veleni”.
L’indicazione di biologico è un “appellativo” che l’Unione Europea ha realizzato soprattutto per proteggere i consumatori da cibi “avvelenati” dai prodotti chimici, più che i produttori.
Il termine “biologico” serve a perimetrare un mercato ben preciso, a cui si riferiscono consumatori attenti alle esigenze ambientali e naturali, e perciò attratti dal messaggio “green” che traspare dal termine stesso.
L’attestazione di biologico dà conto soltanto che non sono state utilizzate sostanze chimiche:
- nella concimazione della terra,
- nella coltivazione dei vegetali,
- nella somministrazione degli alimenti agli animali,
- nell’elaborazione e trasformazione dei prodotti agricoli,
e che per gli alimenti trasformati, almeno il 95% in peso degli ingredienti di origine agricola sia biologico.
Per tale motivo, ci trova davanti ad un “Segno di certificazione”, più che ad una vera e propria “Certificazione di qualità”.
Come aprire un’azienda agricola biologica
Eccoci arrivati all’argomento centrale dell’articolo: come aprire un’azienda agricola biologica?
Innanzitutto bisogna distinguere quale figura di agricoltore scegliere: per questo puoi seguire le indicazioni che ho scritto in questo articolo.
Una volta deciso questo, le 5 cose da fare sono:
- Scegliere l’organismo di controllo per il biologico e fare domanda di iscrizione
- Definire la porzione della propria azienda che verrà destinata al metodo di produzione biologico
- Eseguire una Notifica al Ministero delle Politiche Agricole, Agroalimentari e Forestali Mipaaf, utilizzando l’apposito modulo rilasciato dall’organismo di controllo, nel quale vengono indicati i dati aziendali
- Compilare e trasmettere ogni anno il Piano Annuale di Produzione (PAP) agli organismi competenti: esso contiene i dati riferiti alla produzione biologica preventiva
- Aspettare la fase di conversione: una volta presentata la notifica al Mipaaf, l’impresa agricola deve iniziare il processo cosiddetto “di conversione”. Tale processo dura 3 anni, equiparabile a 2 raccolti consecutivi. Al termine di questo periodo, se si sono rispettate le disposizioni previste dal Regolamento dell’UE, avverà il totale completamento ad Azienda Agricola Biologica.
Adesso che sai come aprire un’azienda agricola biologica, se hai bisogno di una consulenza sono disponibile ad aiutarti: clicca qui.