Molti non sanno che il coltivatore diretto (e le altre figure professionali agricole ad esso associate) può avvalersi di quella che viene chiamata prelazione agraria. Lo IAP (imprenditore agricolo professionale), invece, non ne ha diritto.
Quando vogliamo aprire un’azienda agricola, quindi, dobbiamo avere ben chiaro quale figura imprenditoriale acquisire.
Le scelte sono diverse, le più comuni sono appunto quella di imprenditore agricolo professionale e di coltivatore diretto. Ma solo quest’ultimo ha il vantaggio della prelazione agraria. Vediamo quindi in cosa consiste.
Prelazione agraria: cos’è
La prelazione agraria è definita come il diritto di essere preferiti in fase di acquisto di terreni agricoli, quindi di avere la precedenza rispetto ad altri acquirenti.
Mi spiego meglio con un esempio. Prendiamo il caso in cui un agricoltore vuole vendere un terreno. Questo terreno vuole essere acquistato da un agricoltore registrato come coltivatore diretto ma anche da un agricoltore registrato come imprenditore agricolo professionale e/o un potenziale acquirente senza alcuna qualifica (
Per legge (art. 8 della LN 590 del 1965 e art. 7 della LN 817 del 1971) colui che ha la qualifica di coltivatore diretto è preferito all’imprenditore agricolo professionale o a colui che non ha nessuna qualifica agricola.
Quindi, il coltivatore diretto ha il diritto di prelazione, ossia il diritto di passare avanti ad altri nell’acquisto di un terreno agricolo.
Due casi molto comuni
I due casi più comuni di prelazione agraria possono essere quelli che vi sto per indicare. Vediamoli insieme:
Vendita di un terreno agricolo che si trova accanto ad un terreno di proprietà di un coltivatore diretto
In questo caso, il coltivatore diretto proprietario di un terreno accanto a quello messo in vendita è preferito rispetto ad altri potenziali acquirenti.
Di conseguenza, il proprietario del terreno agricolo messo in vendita deve notificare (per mezzo di raccomandata AR o ufficiale giudiziario) al coltivatore diretto avente diritto di prelazione, la messa in vendita del fondo insieme a:
- Contratto preliminare di vendita
- Prezzo di vendita del terreno agricolo
- Altre eventuali condizioni
Vendita di un terreno agricolo che al momento è in affitto ad un coltivatore diretto
In questo caso, il terreno agricolo in questione è in affitto ad un coltivatore diretto e il proprietario del terreno lo vuole vendere.
Il coltivatore diretto che ha in affitto il terreno è preferito rispetto ad altri potenziali acquirenti.
Valgono le stesse condizioni descritte per il caso precedente (notifica, ecc.).
Come avviene la prelazione
Per avvalersi del diritto di prelazione agraria bisogna seguire il seguente iter burocratico.
Innanzitutto, come abbiamo detto, il proprietario deve inviare una notifica con raccomandata AR a colui avente diritto di prelazione, quindi al coltivatore diretto.
Nella notifica ci devono essere tutte le informazioni necessarie per l’acquisto, ossia:
- Testo del contratto preliminare
- Il prezzo di vendita
- Altre eventuali condizioni
Senza tutto questo, la proposta è priva di valore
Entro 30 giorni dal momento in cui riceve la notifica, il coltivatore diretto può esercitare il diritto di prelazione agraria.
- Se accetta, deve a sua volta notificare (tramite raccomandata AR) l’accettazione della prelazione. Inoltre, deve pagare il prezzo d’acquisto entro e non oltre 6 mesi.
- Se non accetta, non può negoziare: se vuole acquistare il terreno agricolo in questione deve accettare le condizioni del contratto preliminare che il proprietario gli ha inviato.
Se il proprietario del terreno “fa il furbo” e non invia la notifica entro il rogito, oppure vende il terreno ad un prezzo inferiore di quello proposto al coltivatore diretto, lo stesso coltivatore diretto ha un anno di tempo per ottenere la revoca della vendita e può chiedere un risarcimento per eventuali danni.
Criteri di scelta nel caso di due o più coltivatori diretti
Nel caso in cui il terreno agricolo viene conteso tra due o più coltivatori diretti, quindi vi è un concorso di diritto di prelazione, il giudice segue lo schema seguente:
- Nel caso di terreno in affitto: si favorisce prima di tutti l’affittuario nel caso in cui egli sia un coltivatore diretto;
- Nel caso il terreno in vendita confini con altri terreni tutti di proprietà di coltivatori diretti diversi: verrà stilata una graduatoria.
Questa graduatoria stilata dal giudice prende in considerazione prima di tutto i giovani agricoltori, dopodiché il coltivatore diretto che svolge un’attività di impresa con PSR.
Chi ha il diritto di prelazione agraria?
Il diritto di prelazione agraria può essere esercitato solo da coloro che sono registrati come coltivatore diretto o figure associate, ossia:
- Coltivatore diretto
- Equiparato al coltivatore diretto
- Agricoltori giovani (massimo 40 anni e con esperienza in agricoltura)
- Famiglia coltivatrice
- Società agricola, purché il 50% dei soci sia coltivatore diretto (NO società di capitali)
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