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Malattie del pesco: sintomi e cure.

Quando si vuole coltivare una pianta, è buona norma essere pronti ad ogni evenienza. Anche la cura delle malattie, in questo caso le malattie del pesco, rientra nella sferra delle pratiche agricolo-agronomiche da tenere di conto in ogni arboreto da frutto. Conoscere le malattie del pesco significa saper riconoscere i sintomi, le necessità ed eventualmente anche le cure da apportare alla pianta nel caso in cui queste si verifichino. Vediamo allora quali sono le malattie del pesco e come si possono eliminare.

Del dott. Francesco Giannetti

malattie del pesco

Malattie del pesco

Le malattie del pesco, come in altre piante, si possono dividere in:

  1. Malattie fungine, ossia causate da un fungo;
  2. Malattie batteriche, ossia provocate da un batterio;
  3. Malattie virali, quindi malattie il cui patogeno è un virus;
  4. Malattie dovuti a fitofagi, ossia insetti, acari e nematodi.

Cominciamo ad esaminarle una per una.

Malattie fungine

Bolla delle pesco

È forse una delle malattie più comuni del pesco. Essa colpisce i germogli, le foglie, i fiori e anche i frutti. I sintomi sono i seguenti:

  • Sui germogli: spesso aggrediti in fase di apertura delle gemme, si deformano e hanno un aspetto carnoso;
  • Sulle foglie: anche le foglie si deformano e presentano un aspetto carnoso, seccano velocemente;
  • Sui fiori e sui frutti: vengono colpiti raramente; i fiori si trasformano in in ammassi carnosi e cadono, mentre i frutti hanno una superficie corrugata, bollosa e di colore rossastro.

Se vuoi conoscere le soluzioni a questa malattia scrivici a info@consulenteagricolo.it

Monilie

Le monilie sono delle specie di funghi, per questo rientranti nelle malattie del pesco di origine fungina,  riconosciute scientificamente con il nome di Monilia fructigena e Monilia laxa.

Sui frutti, i quali possono essere colpiti in tutti gli stadi del loro sviluppo, provocano tipici marciumi molli con eventuale mummificazione successiva. Sui giovani germogli e rametti, provocano la formazione di cancri localizzati e disseccamento di buona parte del cimale.

Se vuoi conoscere le soluzioni a questa malattia scrivici a info@consulenteagricolo.it

Corineo o Vaiolatura

È un fungo che colpisce quasi tutte le drupacee, non solo il pesco. Determina alterazioni molto specifiche che si localizzano sulle foglie, sui frutti e sui rami.

Sulle foglie, si manifestano delle alterazioni cromatiche che si presentano inizialmente puntiformi, di colore bruno con alone giallastro intorno. Successivamente, queste si estendono su tutta la lamina fogliare. La foglia si secca e cade.

Può colpire anche i rametti, in modo assai più grave. Si formano delle tacche depresse più o meno tondeggianti. Queste tacche si trasformano ben presto in delle lesioni longitudinali necrotiche che si possono lacerare, trasformandosi così in piccoli cancri da cui esce una secrezione gommosa.

Se vuoi conoscere le soluzioni a questa malattia scrivici a info@consulenteagricolo.it

Cancro del pesco o Fusicocco

È forse una delle più comuni tra tutte le malattie del pesco, in quanto è diffusa in tutta Italia. I sintomi si evidenziano soprattutto sui giovani rami, con necrosi, in corrispondenza delle gemme, di forma ovoidale.

Quando il cancro colpisce tutta la circonferenza del rametto, questo si secca. L’infezione può colpire anche i rami più grandi.

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Cancro e seccumi rameali

Simile al precedente, ma più pericolosa in quanto questa malattia del pesco si manifesta con un velocissimo deperimento di alcuni organi legnosi, anche giovani, e con la comparsa di lesioni cancerose sul fusto e sulle branche principali.

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Oidio

Forse una delle malattie del pesco più conosciute a livello settoriale. Si manifesta soprattutto in periodi di intensa umidità relativa presente nell’aria, scaturita da forti piogge.

I sintomi si verificano soprattutto sulle parti verdi della pianta e sui frutti.

Sulle foglie, ad esempio, si ha dapprima una deformazione della lamina che si estende in modo irregolare e contorto. Successivamente si formano delle aree clorotiche, più o meno estese, sulle quali ben presto si sviluppa la tipica muffa polverulenta e biancastra. La foglia tende quindi a seccare e cadere.

Sui germogli, il fungo provoca un arresto dello sviluppo, o comunque un accorciamento degli internodi ed una deformazione.

Sui frutti, invece, i danni sono per fortuna più rari. Nel caso si verificassero, il danno sarebbe assai oneroso. Ciò avviene soprattutto nelle nettarine, con delle chiazze inizialmente clorotiche. In corrispondenza delle chiazze, si forma una crosta di micelio biancastro, molto compatto. Successivamente, tale zona necrotizza e suberifica. Se il frutto viene colpito all’inizio della sua formazione, cade anticipatamente.

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Mal del piombo parassitario

Anch’essa rientra in una delle più pericolose malattie del pesco. Il sintomo iniziale si manifesta sulle foglie, le quali schiariscono assumendo una colorazione argentea e molto simile a quella del piombo (da cui il nome) con tipici riflessi metallici.

Le foglie colpite si accartocciano durante l’estate e assumono un aspetto bolloso, carnoso e contorto. Ciò si ripete anche negli anni successivi, provocando un forte deperimento della pianta.

Quando arriva allo stremo, la pianta smette di produrre frutti ed un apparato aereo normale ed uniforme.

Se vuoi conoscere le soluzioni a questa malattia scrivici a info@consulenteagricolo.it

Ruggine del pesco

Non è ritenuta una malattia grave, solo in alcuni casi infatti raggiunge soglie che possano determinare un grave danno alle coltivazioni.

I sintomi si manifestano con una punteggiatura clorotica sparsa sulla pagina superiore. Questa, con il passare dei giorni, prende una colorazione brunastra scura, sino a trasformarsi in una punteggiatura necrotica.

Nella pagina inferiore, in corrispondenza delle macchie, si formano piccole pustole dapprima di colore giallo-arancio per poi scurire verso il bruno.

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Marciumi

Esistono diversi tipi di marciumi del pesco:

  1. Marciume radicale fibroso: colpisce piante indebolite o poste in terreni che non hanno una buona areazione (argillosi e duri); nell’apparato aereo i sintomi non sono specifici e si manifestano con foglie gialle che tendono a cadere. I sintomi veri e propri sono visibili solo sulle radici, le quali sono ammuffite e di colore scuro.
  2. Marciume radicale lanoso: molto simile al precedente, ma i sintomi sulle radici sono diversi; si evidenzia un reticolo molto fitto dall’aspetto lanoso (da cui il nome), che corrisponde al miscelo biancastro del fungo.
  3. Marciume del colletto: si manifesta, appunto, sulle colletto delle piante e sono molto evidenti gli imbruttimenti della scorza con necrosi bruno-rossastre. Questa malattia del pesco è pericolosa pericolosa perché si conserva nell’ambiente sui su tessuti infetti sia sui frutti.
  4. Marciume acquoso dei frutti: provoca disfacimenti molli ed acquosi dei frutti maturi, soprattutto durante la conservazione successiva alla raccolta.

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Verticillosi

Determina la comparsa di distaccamenti su tutto l’apparato aereo. Le foglie si seccano con una parte del lembo fogliare ancora verde. Queste cadono in poco tempo.

Il fungo responsabile di questa malattia è riconosciuto scientificamente con il nome di Verticillium albo-atrum: si instaura nel legno (xilema) per cui i sintomi più tipici si possono vedere solamente al taglio.

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Carie del legno

Non è un solo fungo il responsabile di questa malattia, bensì un insieme di funghi che colpiscono varie piante (anche forestali ed ornamentali).

Si tratta di un processo patologico a carico dei tessuti legnosi che porta alla degenerazione ed alla disgregazione del legno (xilema). Essa è dovuta all’attività del fungo il cui micelio si sviluppo proprio all’interno del legno stesso.

Se vuoi conoscere le soluzioni a questa malattia scrivici a info@consulenteagricolo.it

Malattie batteriche

Tumore batterico del colletto e delle radici

Iniziamo adesso con le malattie del pesco di origine batterica, ossia quelle il cui responsabile è un batterio. Come dice il nome di questa patologia, infatti, il tumore batterico ha come agente patologico un batterio che colpisce il colletto e le radici del pesco.

I sintomi sono molto simili a quelli precedentemente elencati per i marciumi. In questo caso, però, a livello del colletto e delle radici si creano degli ammassi tumorali simili a quelli della Rogna dell’Olivo. Tali ammassi possono anche iniziare ed estendersi lungo il fusto e sui rami.

Se vuoi conoscere le soluzioni a questa malattia scrivici a info@consulenteagricolo.it

Cancro batterico

Si tratta di una malattie del pesco di origine batterica che negli ultimi anni si sta manifestando molto più frequentemente.

Può colpire sia le foglie, dove si manifestano tacche edematose irregolari che necrotizzano lasciando le foglie bucherellate, ma soprattutto sui frutti, dove le stesse tacche si instaurano evolvendo in piccole lesioni che necrotizzano e suberificano.

Le nettarine sono una varietà di pesche molto sensibile a questa malattia.

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Malattie virali

Accartocciamento clorotico

È una malattia ancora poco conosciuta e di cui non si conoscono cure specifiche. La lamina delle foglie si ingiallisce e diventa più turgida. Per il momento l’unica soluzione di lotta contro questa patologia è l’abbattimento della pianta e la successiva distruzione con il fuoco.

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Vaiolatura

Malattia del pesco presente nel nostro paese dagli anni ’70. Non è molto diffusa, ma deve essere assolutamente controllata per gli imponenti effetti negativi che porta.

Sulle foglie si verificano delle aree clorotiche a forma di anello che, in estate, degenerano in aree necrotiche. Sulle pesche, invece, le stesse possono avere sia forma ad anello che lineare. Presente anche una depressione di colore chiaro. La situazione si aggrava con la maturazione.

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Parassiti del pesco: gli agenti di danno

Afidi

Quelli che attaccano maggiormente il pesco sono:

  1. Afide verde: grande circa 2 mm e di colore verde; è considerato l’afide più pericoloso per il pesco in quanto accartoccia foglie e germogli, provoca una notevole produzione di melata che asfissia la pianta ed è vettore del virus del Mosaico del pesco di cui ho scritto poco fa.
  2. Afide farinoso: giovani e adulti sono ricoperti da un’abbondante secrezione cerosa biancastra, di natura polverulenta (da cui il nome), che rimanendo sulla foglia la danneggia. I germogli si indeboliscono la sostanza cerosa può imbrattare anche i frutti che, per tale motivo, diventano invendibili.
  3. Afide sigaraio: è poco diffuso e per fortuna il danno provocato non è molto grave. Le foglie più colpite sono quelle giovani che si accartocciano in poco tempo riducendo così l’attività fotosintetica e quindi la produzione di frutti.
  4. Afide bruno: provoca marcati accartocciamenti di foglie e germogli, deformazioni e arresti dello sviluppo anche sui frutti. Può danneggiare anche i fiori. Si ha un’abbondante produzione di melata che va a ridurre la capacità respiratoria della pianta.

Se vuoi conoscere le soluzioni contro questi parassiti del pesco scrivici a info@consulenteagricolo.it

Tignole

Quelle che possono colpire il pesco sono:

  1. tignola del orientale: come suggerisce il nome, questa tignola ha origini orientali ed è comparsa nel nostro paese durante gli anni ’20. È divenuta ben presto una degli insetti parassiti del pesco più pericolosi. I danni più gravi, oltre che sui germogli, si manifestano sui frutti dato che le larve scavano gallerie nella loro polpa fino a distruggerli.
  2. tignola del pesco o anarsia: tignola propria del pesco, lunga 12-15 mm, provoca danni sui fiori, sui germogli e sopratutto sui frutti, i più pericolosi, distruggendoli dall’esterno verso l’interno.
  3. tignola della frutta: anche se un po’ più piccola, perché lunga circa 8 mm, provoca gli stessi danni della precedente.

Se vuoi conoscere le soluzioni contro questi parassiti del pesco scrivici a info@consulenteagricolo.it

Tripide del pesco

Danneggia i fiori e i frutti a causa delle sue punture di nutrizione. Le pesche nettarine, non avendo pelo, sono più esposte al suo attacco.

Se vuoi conoscere le soluzioni contro questo parassita del pesco scrivici a info@consulenteagricolo.it

Cocciniglie

Quelle che attaccano più facilmente il pesco sono la cocciniglia bianca e la cocciniglia di San Josè. Il danno si manifesta sugli organi legnosi a causa sia delle punture trofiche sia per l’asfissia dovuta all’abbondante presenza di follicoli a strati, provocando stress generale del pesco.

Se vuoi conoscere le soluzioni contro questi parassiti del pesco scrivici a info@consulenteagricolo.it

Capnodio

Particolarmente diffuso nell’Italia centro-meridionale, si nutre delle foglie e dei loro piccioli. Le larve scavano gallerie nel legno, sia dall’esterno verso l’interno, sia dall’alto verso il basso e viceversa.

Se vuoi conoscere le soluzioni contro questo parassita del pesco scrivici a info@consulenteagricolo.it

Rodilegno rosso

Insetto poco comune sul pesco, ma che crea danni gravissimi. Le larve scavano gallerie nel legno distruggendo completamente la pianta fino a portarla a morte. L’unico rimedio è quello di tagliare e distruggere il pesco colpito per evitare il contagio con altre piante.

Se vuoi conoscere le soluzioni contro questo parassita del pesco scrivici a info@consulenteagricolo.it

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